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Venerdì 12 dicembre ore 22.00
JAZZ THE RHYME

Apertura porte ore 21:00 – Inizio open mic ore 22
ingresso Up To You! Con tessera arci, gratuito per chi rappa!
Domanda iscrizione

Ritorna sul palco del Raindogs house il progetto del Jazz The Rhyme: l’open mic hip-hop con live band. Se agli esordi di questo genere il jazz è stato un’importantissima fonte per i producer hip-hop, campionando e creando nuovi mondi sonori partendo dai loro dischi Impulse! o Blue Note preferiti, perché non mettere dei musicisti e dei rapper sullo stesso palco per vedere cosa possono creare insieme improvvisando?

Se è vero che l’hip-hop nasce dal jazz e dal funk, cosa succederebbe se durante una serata open mic i beat su cui rappare fossero direttamente nelle mani di una band sul palco? Lo potrete scoprire al Jazz the Rhyme!

Open Mic per i rapper: vieni a farci sentire le tue rime o stupiscici con del freestyle!
Ogni beat sarà suonato dalla Raindogs No-Star Band, composta da vari musicisti del panorama funk e jazz della zona!

Sabato 13 dicembre ore 22.00
The Magpie Swing Quartet

https://youtube.com/playlist…
Apertura porte ore 21:00 – Inizio ore 22:00
ingresso 15e con tessera arci
Domanda iscrizione – Biglietti On Line

In collaborazione con Groove Walk Swing Association

The Magpie Swing Quartet ripropone brani swing degli anni ’30/’40 con l’intento di farne rivivere la bellezza, ricreando l’atmosfera di quegli anni: delicatezza, eleganza e un po’ di malizia ma anche ironia e allegria su ritmi travolgenti.

Il Magpie Swing Quartet riprende gli standard americani ricercando l’essenza dei brani nelle loro melodie semplici ma accattivanti e nelle armonie originali, aggiungendo fantasiosi giochi ritmici, personali arrangiamenti, improvvisazioni e soluzioni musicali divertenti con un gusto interpretativo sempre fedele al sapore originario. Intreccia poi sempre volentieri collaborazioni con altri musicisti ugualmente appassionati del genere: che ognuno doni la sua nota se crede nella musica e nel suo magico potere di suggestione!
La band propone i più bei brani della tradizione jazz americana in occasione di rassegne musicali, festival, eventi, sale da ballo e in locali con musica dal vivo.
I brani sono soprattutto gli standard americani più famosi come Cheek to cheek, The lady is a tramp, The man I love, It don’t mean a thing, I got rhythm, I’m old fashioned, Puttin’ on the Ritz, On the sunny side of the Street in perfetto stile swing oltre a brani che spaziano dalla tradizione nord e sud americana a quella europea, italiana e francese in particolare.

Venerdì 19 dicembre ore 22.00
The Sacred Roots (Veronica Sbergia + Max De Bernardi + Mauro Ferrarese)

https://youtu.be/UdVckFqbjf0?si=LRq8XVDjDLJcfL_m
https://youtu.be/_R3LKxqb6HQ?si=cYmNyYJ7zNwm_lgO
https://youtu.be/6oBiGFbG_sc?si=y0WdJqeK-FxW_mDo
https://youtu.be/a8ERpbuO4eg?si=NcyhIawGvHnJZCZO
Apertura porte ore 21:00 – Inizio ore 22:00
ingresso 8e con tessera arci
Domanda iscrizione – Biglietti On Line

Allé! The Sacred Roots presentano il loro nuovo disco “Singin’ in My Soul”.
Un viaggio autentico nelle radici del gospel, degli spiritual e del sacred blues americano.
“Questa musica appartiene a tutti. Non soltanto a una chiesa, a un popolo o a una religione, ma a ogni anima capace di ascoltare.”

Singin’ in My Soul è il nuovo album del trio The Sacred Roots: De Bernardi, Ferrarese, Sbergia, un progetto dedicato alle radici della musica sacra afroamericana: early gospel, spirituals, sacred blues e storia autentica dell’espressione vocale e dell’anima del blues.
Registrato live in studio presso i Bloos Studios di Velletri, questo lavoro restituisce l’atmosfera acustica, intima e umana tipica delle prime registrazioni degli anni ’20 e ’30, mantenendo respiro, dinamica naturale, imperfezioni, anima e verità.
Max De Bernardi, Mauro Ferrarese e Veronica Sbergia, tra i principali esponenti della musica roots americana in Italia, iniziano a collaborare nel 2007. L’idea di un album gospel nasce già allora, ispirata da una passione condivisa per il repertorio spirituale e sacro delle origini. Le loro strade si dividono per molti anni, e il progetto viene accantonato fino al 2024, quando – ritrovandosi artisticamente – decidono finalmente di dare vita a quella visione originaria. Questo album rappresenta, simbolicamente e artisticamente, la chiusura di un cerchio.

“Non siamo religiosi nel senso tradizionale del termine. Ognuno di noi vive la propria spiritualità a modo suo. Ci avviciniamo a queste canzoni con rispetto, passione e dedizione.”

La musica del primo gospel non è solo fede: È storia, lotta, dignità,
consolazione, umanità.